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Il Pulcinella di Gaetano Pesce: Napoli tra arte e provocazione

Dove trovare l’opera?

L’opera di Gaetano Pesce ha suscitato grandi polemiche nella città di Napoli, colorandola di arte e soprattutto provocazione. “Tu si ‘na cosa grande”, è l’ultima opera del grande artista, scomparso lo scorso 3 aprile. Dal 9 ottobre fino al 19 dicembre 2024 sarà presente a Piazza Municipio, a Napoli. La nuova installazione sostituisce la famosa “Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto. L’opera di Gaetano Pesce fa parte della rassegna Napoli Contemporanea, il progetto d’arte promosso dall’amministrazione comunale per donare alla città opere artistiche.

Descrizione dettagliata

L’installazione alta 12 metri rappresenta una rivisitazione in chiave moderna di Pulcinella, la maschera tradizionale napoletana, rappresentata in maniera stilizzata come una sagoma: senza braccia, senza gambe, come una lunga camicia con colletto. Secondo il comunicato ufficiale, l’artista ha voluto inviare un messaggio d’amore a Napoli. In dialogo con l’opera, infatti, troviamo un cuore trafitto alto circa 5 metri, simbolo dell’amore dell’artista per la città. Immediata la reazione dei napoletani, dato che l’opera ha suscitato numerosi e diversi commenti a causa della sua forma. L’obiettivo dell’opera è proprio questo: far parlare di sé.

Pulcinella: simbolo iconico di Napoli

D’altronde Pulcinella è un personaggio fortemente irreverente e opportunista, che sfrutta ogni occasione a suo vantaggio e non ha timore di sbeffeggiare i potenti, divertendosi a raccontare storie. L’opera sposa perfettamente il carattere provocatorio di Pulcinella, noto come simbolo universale della napoletanità. Pulcinella è la personificazione comica dell’abbandono a tutti gli istinti, incarna l’esuberanza, lo spirito ironico, la filosofia pratica. Insomma, tutti i tratti caratteristici di Napoli.

Il dibattito anima la città

Lo stesso sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha colto l’ironia che si cela dietro l’opera, affermando che il compito dell’arte contemporanea è proprio quello di far discutere, perché il dibattito è segno di una città viva. Tra una risata e una polemica, il dibattito intorno al significato di quest’opera ha sicuramente colorato la città di quei mille colori citati nella celebre canzone di Pino Daniele, “Napule è”. Con quest’opera, Gaetano Pesce ha unito cultura e popolarità, ironia e amore, provocazione e arte.

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