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Hamsik: «Il calcio merita più attenzione, servono strutture migliori»

L’ex capitano del Napoli lancia un appello per il miglioramento delle strutture sportive, un problema che riguarda sia l’Est Europa che il Sud Italia

Le parole di Hamsik non sono certo una novità per chi conosce il contesto del calcio giovanile in molte zone di Europa Orientale e nel Sud Italia, dove il fenomeno delle strutture insufficienti o mal tenute è una realtà diffusa. In Slovacchia, come in molte altre nazioni dell’Est, la mancanza di investimenti in infrastrutture sportive per i giovani è un ostacolo significativo alla crescita di nuovi talenti. La situazione non è dissimile a Napoli, dove sebbene siano stati realizzati diversi impianti sportivi, molti di questi versano in uno stato di abbandono o vengono lasciati al degrado. La questione delle strutture mal curate non riguarda solo i grandi centri, ma anche i quartieri periferici dove i sogni dei ragazzi spesso si infrangono per l’impossibilità di accedere a spazi adeguati per allenarsi e giocare.

Marek Hamsik, ex capitano e bandiera del Napoli dal 2007 al 2019, ha recentemente rilasciato delle dichiarazioni forti e significative ai microfoni di Repubblica, facendo eco a un problema che tocca diverse realtà europee e che riguarda, in modo particolare, i Paesi dell’Est Europa e il Sud Italia. L’ex centrocampista azzurro ha dichiarato: “Per amore del calcio, nel mio Paese e più in generale in Europa per i giovani bisogna fare di più. Servono strutture“, mettendo in luce la carenza di impianti sportivi adeguati per la formazione dei giovani calciatori, un problema che non si limita alla Slovacchia, sua terra d’origine, ma che trova riscontro anche in molte aree dell’Italia meridionale, e in particolare a Napoli.

Il problema delle strutture nel Sud Italia: Napoli come esempio
Il Sud Italia, e Napoli in particolare, è una delle città in cui il calcio è una vera e propria passione popolare, ma spesso i giovani non hanno a disposizione le strutture necessarie per coltivare il proprio talento. Negli ultimi anni si è assistito a un incremento delle aperture di nuovi campi da calcio, ma questi sono talvolta poco curati, inadeguati o non utilizzati come dovrebbero. La carenza di strutture moderne e sicure per la formazione dei giovani calciatori è un problema che si riflette anche sulla qualità della crescita sportiva dei ragazzi. In molte zone della città, purtroppo, gli impianti sportivi non sono sufficienti per soddisfare la domanda di attività, né adeguati a garantire un ambiente sicuro e stimolante per i bambini.

Questa realtà non riguarda solo Napoli, ma si estende anche ad altre aree del Sud Italia, dove la mancanza di risorse economiche e l’incuria delle amministrazioni locali fanno sì che molti campi da calcio, costruiti con buone intenzioni, rimangano inutilizzati o mal gestiti. Di fronte a questa realtà, sono sempre più numerosi i calciatori e gli ex calciatori che, consapevoli dell’importanza di un buon impianto per la crescita dei giovani, decidono di impegnarsi in prima persona.

Gli interventi positivi di alcuni calciatori
In questo contesto, però, non mancano anche segnali positivi. Grazie all’iniziativa di singoli individui, spesso ex calciatori, alcune strutture sportive stanno vivendo una seconda giovinezza. Un esempio concreto è quello dei fratelli Sebastiano, Salvatore e Francesco Pio Esposito, originari di Castellammare di Stabia, che hanno investito tempo e risorse in un centro sportivo, dando nuova linfa a un impianto che rischiava di cadere nel dimenticatoio. Questa iniziativa è solo una delle tante che dimostrano come anche in contesti difficili si possano fare dei passi avanti, soprattutto quando a credere nei giovani ci sono persone che hanno vissuto la strada del calcio da protagonisti.

Anche Fabio Cannavaro, un altro grande nome del calcio napoletano e mondiale, ha scelto di impegnarsi per migliorare le strutture nel Sud Italia. L’ex capitano della Nazionale e pallone d’oro ha più volte ribadito l’importanza di investire nei giovani del Sud, mettendo a disposizione risorse per ristrutturare campi da calcio e creare ambienti idonei per la crescita di talenti. Cannavaro è anche testimonial di numerosi progetti di inclusione e crescita sportiva per i ragazzi delle periferie, cercando di offrire loro un’opportunità concreta per allontanarsi da strade che spesso conducono alla criminalità.

Il calcio come alternativa alla criminalità
Le parole di Hamsik toccano anche un altro tema delicato: quello del rapporto tra i giovani e la criminalità, soprattutto nelle aree più difficili del Sud. Molti ragazzi, purtroppo, sono attratti dalla criminalità organizzata, non per scelta, ma per mancanza di alternative. Quando mancano strutture, opportunità educative e luoghi sicuri dove praticare sport, è facile che i giovani finiscano per imboccare la strada sbagliata. Ma offrire loro un campo da calcio, incentivare la pratica sportiva, li può allontanare da un destino di violenza e devianza, permettendo loro di coltivare un sogno sano, di vedere nello sport una via d’uscita dalle difficoltà quotidiane.

In molte zone di Napoli, il calcio nelle piazze è stato per anni una tradizione, un gioco libero che raccoglieva centinaia di bambini e ragazzi, ma oggi queste stesse piazze sono spesso oggetto di abbandono e vandalismo. Molti dei campi da calcio che sorgevano spontaneamente nelle aree urbane sono stati ostacolati o distrutti. Questo fenomeno va fermato, perché il calcio, come tutte le attività sportive, è un mezzo per socializzare, per crescere in salute, ma anche per sognare e costruire un futuro migliore.

La necessità di investire nel futuro
Le parole di Hamsik sono dunque sacrosante: il miglioramento delle strutture sportive per i giovani è una priorità non solo per il calcio, ma per la società in generale. A Napoli, ma anche in tutta Italia e nei Paesi dell’Est, è fondamentale investire in impianti adeguati e in progetti che possano dare ai giovani la possibilità di crescere, sia dal punto di vista tecnico che umano. L’esempio di ex calciatori come Cannavaro e gli Esposito è la dimostrazione che il cambiamento è possibile, e che il calcio può davvero diventare un’opportunità di riscatto per chi proviene da contesti difficili. Il futuro dei giovani dipende anche da queste scelte: offrire loro strutture moderne e sicure è un passo fondamentale per coltivare sogni sani e lontani dalla criminalità.

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