Carpe Diem diceva un famoso poeta latino in epoca ante Cristo. La conferenza stampa del Direttore Sportivo Manna sul bilancio del calciomercato invernale del Napoli va certamente apprezzata per l’integrità, la schiettezza ed il coraggio per non essersi tirato indietro ed averci messo la faccia, chapeau! Ciò nonostante sono vari i passaggi che appaiono criticabili pur se, va riaffermato, assolutamente onesti. In particolare, il punto in cui il D S Manna ribadisce che l’obiettivo stagionale del Napoli “è il ritorno in Europa si spera dalla porta principale della Champions League”. Giusto puntualizzarlo per alleggerire la sollecitazione sulla squadra e sul Mister da parte di una tifoseria che certamente non ha bisogno di stimoli o incentivi. Il fatto è però che la realtà, va oltre l’obiettivo previsto e ipotizzato ad inizio stagione e dice che l’obiettivo concreto di quest’anno per il Napoli può essere lo scudetto, altro che ritorno in Europa. Ed allora, qual è il motivo per cui non si è colto l’attimo, intervenendo chirurgicamente sul mercato di gennaio, dal quale la squadra di certo non è uscita rafforzata? E’ solo per via di un maldestro tempismo? E’ come se la commissione per l’assegnazione del Premio Nobel consegnasse ad uno scienziato la candidatura al prestigioso premio, ricevendo per tutta risposta dall’incredulo luminare un rifiuto, un invito garbato a non essere coinvolto in quella che considera una “bega”, seppur onorevole e gratificante, perché sprovvisto dell’abito di circostanza di cui non aveva preventivato di munirsi. Oppure è come se un attore di casa nostra, in nomination per l’Oscar come migliore interprete, rifiutasse la candidatura per via del suo inglese maccheronico: deve solo imparare quattro parole di ringraziamento, mica fare uno sproloquio in slang! Corretto e giusto dire in conferenza stampa “se dobbiamo fare cose per accontentare la piazza noi non siamo questi”, ma chiedo: provare concretamente a vincere uno scudetto, almeno non indebolendo la squadra, significa accontentare la piazza? In base a quale principio un comune tifoso, non quelli che appartengono al corpaccione esagitato ed esecrabile che meschinamente offende la Proprietà celandosi magari dietro una tastiera, dovrebbe recepire i motivi del “vorrei ma non posso” se la realtà dice che invece quest’anno si può benissimo e che si potrebbe ancora meglio senza fare danni, forse con qualche piccolo ritocco? “L’ansia di cercare insieme un bene più profondo”, per citare Baglioni ne “La vita è adesso” (a proposito di carpe diem), è il sale che dà sapore alla passione, sia per il tifoso, anche il più pacato, che per il Mister che vive di tensione ed agonismo; certo importante è non esagerare, né con l’ansia né col sale! Oltre che monitorare i conti, chi fa impresa sa come e quando cogliere l’attimo, l’impressione è che l’esito della sessione di calciomercato da poco conclusasi, evidenzi ancora una volta il contrario. La chiarezza e l’onestà con la quale la SSC Napoli, nella persona del suo apprezzabilissimo Direttore Sportivo, ha fatto luce sul recente mercato, sono certamente un segnale incoraggiante e meritevole di plauso, lo sarebbe ancor di più un’apertura ad un aumento di capitale, che unitamente a risorse finanziarie, portasse una release nell’attuale sistema d’impresa. Ciò agevolerebbe la riduzione di un disallineamento che pare evidente tra l’Area Tecnica del Club, che ha standard competitivi assai elevati, e l’anima societaria, economico organizzativa.
