“Il teatro nostro può nascere solo cca” dice Eduardo a Peppino, riferendosi a Napoli, secondo la ricostruzione storica fatta da Sergio Rubini nel film prodotto e mandato in onda dalla Rai durante le feste natalizie.
“I fratelli De filippo” è un omaggio apprezzato alla famiglia più grande del teatro napoletano che da spin-off (per usare un termine in voga) della dinastia di Scarpetta, diventa mattatrice assoluta sui palcoscenici napoletani prima e nazionali poi.
Il nome De Filippo assurgerà a poderosa macchina artistica e da negletto (donna Luisella, madre dei nostri, era nipote per affinità a Scarpetta) diventerà simbolo di arte nobile che farà ridere, piangere, pensare.
Il film è stato ben diretto dall’attore- regista pugliese e gli interpreti Mario Autore, Domenico Pinelli e Anna Ferraioli Ravel, nei panni dei tre fratelli, pur senza sfoderare interpretazioni da Oscar, hanno convinto e spesso trasmesso autentica emozione.
La sceneggiatura leggera, il cast ricco di personaggi conosciuti (Biagio Izzo, ottimo nei panni di Vincenzo Scarpetta) alcuni dei quali hanno anche lavorato con Eduardo ( Salemme, Laurito, Casagrande figlio) fanno sì che l’opera scorra in modo piacevole in una fotografia appagante.
I limiti vanno forse ricercati nell’interpretazione un poco fuori dalle righe (stranamente) del fuoriclasse Giancarlo Giannini nei panni di un Eduardo Scarpetta quasi anaffettivo nei confronti dei tre figli illegittimi, che non sembra trovare riscontri nei loro racconti; non è piaciuto nemmeno lo slang in alcuni dialoghi, troppo stile post 2000.
La storia si apre con lo strappo fra i due fratelli e poi torna indietro nel tempo, alla loro infanzia, fino ai primi screzi che porteranno inevitabilmente alla rottura dei loro rapporti e allo splendore delle loro singole carriere, molto diverse ma ugualmente eccezionali.
In mezzo, tante belle citazioni, ed un segreto dell’arte di Eduardo: “dobbiamo uscire dal teatro, dobbiamo andare a “rubare” la verità in mezzo alla strada, in mezzo alla gente, fuori ad un mercato, in un tribunale, spiarli quando non se ne accorgono, perchè la vita è una commedia che mescola pianti e risa”.