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L’incubo continua….Omicron, Deltacron e la Dad

Un ceppo del Covid che combina le due varianti Delta e Omicron è stato trovato a Cipro e già sono stati riscontrati 25 casi.

La nuova variante è stata chiamata Deltacron proprio a causa dell’identificazione di firme genetiche simili a Omicron e Delta all’interno dei genomi.

Per il momento non sappiamo granché, sappiamo solo che dobbiamo continuare a stare in guardia, e mentre il mondo dovrà prepararsi ad affrontare questa nuova variante vi è ancora Omicron che si espande a macchia d’olio.

Nell’ultima settimana i contagi sono raddoppiati; l’indice Rt (indice che misura la trasmissibilità del virus è salito enormemente); Toscana, Abruzzo, Valle d’Aosta e Emilia Romagna da lunedì passeranno in zona gialla; è stato introdotto l’obbligo vaccinale per gli over 50 e l’occupazione dei posti in terapia intensiva registra un più 3%.

L’Italia si organizza come può. Emendamenti, prescrizioni, raccomandazioni, multe.

Il Covid non sembra volerci ancora lasciare e, forse, non lo farà mai più: muterà, cambierà “nome”, cambierà caratteristiche, impareremo a conviverci ma, forse, resterà sempre tra noi.

Intanto bisogna organizzare e re-organizzare continuamente la nostra vita. La variante Omicron e la diffusione capillare soprattutto tra i bambini riportano in auge l’incubo Dad.

Nonostante le indicazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, in Campania il governatore De Luca annuncia la chiusura delle scuole fino a fine mese.

Una misura ritenuta necessaria dal Governatore per arginare i contagi. In realtà molti docenti si trovano attualmente in isolamento o in quarantena, così come molti bambini sono positivi o hanno un positivo in casa.

La situazione è davvero drammatica. Ma scuole chiuse apre tanti altri drammi e problematiche familiari.

C’è il problema dell’inclusione dei bambini speciali , che trovano solo ed esclusivamente nel “sistema scuola” uno dei cardini indispensabili per la loro crescita.

C’è una problematica di uguaglianza sociale: non tutte le famiglie hanno a disposizione i dispositivi informatici necessari e/o un ambiente consono, anche perché nella maggior parte delle famiglie interessate ci sono spesso due bimbi in età da scuola dell’obbligo e molto frequentemente un genitore in smart working.

Cc’è il problema della supervisione dei bimbi: ai genitori con figli in Dad è richiesto davvero tanto, c’è bisogno che dedichino la mattinata ai figli, non ci sono più tantissime famiglie con la mamma (o il papa’) non lavoratore, spesso uno dei due o entrambi non possono fare smart working (per non parlare delle difficoltà che ha un genitore in smart nel seguire il figlio in Dad, questo argomento merita un articolo a parte) e spesso uno dei due non ha le competenze per dedicarsi a tale attività.

C’è la problematica dei nonni che, mentre lo scorso anno si sono ingegnati con ogni mezzo e misura per aiutare i propri nipotini anche in questa attività, quest’anno si tirano un po’ in disparte, perché Omicron colpisce soprattutto i più piccoli e si sa nonni e nipotini non riescono a stare a lungo vicini con mascherine e distanziamento…

Insomma da dire ci sarebbe veramente tanto e l’avanzata dell’incubo Dad davvero non si sa cosa aiuta e cosa sgarrupa

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